Il recupero crediti
Quando il cliente non paga, a volte le aziende demandano il recupero crediti e l’incasso all’agente di commercio.
In realtà l’agente dovrebbe essere l’ultima persona che si occupa di recupero perchè è in conflitto con la sua attività primaria.
Per definizione, l’agente deve essere una persona empatica quindi il cliente lo identifica come il suo consulente, il suo riferimento e non può spersonalizzare il rapporto solo perchè deve incassare.
Se il cliente spiega all’agente che non può pagare perchè è in difficoltà economica, l’unica cosa che può fare l’agente è pianificare un piano di rientro per non interrompere le forniture successive (cosa che non può fare senza l’assenso della mandante) ma se si spinge oltre a questo, rischia di perdere il rapporto con il cliente.
Nel caso invece il cliente non dovesse pagare perchè è in malafede, l’intervento dell’agente è del tutto inutile ed allunga i tempi di recupero rischiando l’insoluto definitivo.
Insomma, quando l’agente di commercio accetta il mandato, questo argomento dovrebbe essere affrontato con chiarezza e l’agente dovrebbe insistere di non farlo e se per caso accetta di farlo dovrebbe farsi pagare una somma a parte da destinare ad una società terza che lo fa al suo posto perchè questo ruolo per lui è conflittuale.